sabato 25 ottobre 2014

Allattamento Naturale o Artificiale? La Mia Esperienza

Prima che nascesse Matteo immaginavo l'allattamento come un momento unico nella vita. Non vedevo l'ora di vivermelo appieno, per questo avevo una gran paura di avere poco latte e di non potermi godere questa esperienza magica a due.

In effetti durante i suoi primi giorni di vita la montata stentava ad arrivare e per calmare il suo appetito (è sempre stato famelico) dovetti chiedere in ospedale aggiunte di latte artificiale. Vedevo altre mamme usare il tiralatte e riempire interi biberon mentre io facevo fatica a farmene uscire 5 ml e questo mi faceva sentire in un certo senso "inferiore" a loro, era stressante per me, e deprimente.
Poi, una volta tornati a casa, finalmente la montata arrivò. Avevo tanto latte da dargli, le magliette mi si bagnavano e il mio seno era duro e gonfio. Finalmente potevamo cominciare il nostro allattamento ed io ero felicissima.

Non so però cosa successe in effetti... ma Matteo trovava difficoltà ad attaccarsi. Forse perché ormai si era abituato alla tettarella del biberon e succhiare dal mio seno gli faceva più fatica, fatto sta che si agitava in continuazione, mi mordeva e soprattutto con le sue unghiette mi graffiava tutto il petto.
Per me era una tortura. E forse anche per lui.

L'allattamento non era proprio come l'avevo immaginato. Avevo dipinto nella mia mente quel momento in modo così fiabesco... vedevo me seduta su una sedia a dondolo, con lui tra le mie braccia che succhiava beatamente e una musica classica in sottofondo.
Sarebbe dovuto essere così e non una lotta per farlo star fermo, un continuo mal di testa e capezzoli doloranti.


Iniziai così ad attaccarlo a me solo durante il giorno, aiutata dai para capezzoli e da mia mamma (se vi dico che lei teneva ferme le mani di Matteo mentre io gli "bloccavo" la testa, non sto affatto scherzando) mentre la notte preferivo riscaldargli il latte artificiale, per comodità di entrambi e maggiori ore di sonno.

Questo però mi portò piano piano a perdere il latte e nel giro di un mese e mezzo a non averne più.
Ho pianto tanto per questo, mi sono sentita in colpa, pensavo di aver sbagliato tutto e che questo mio errore avrebbe per sempre segnato la sua vita... ero stata una mamma incapace di allattare suo figlio. Perché tutte ci riuscivano ed io no?

Poi mi sono rassegnata e ne sono venuta fuori grazie alle esperienze di tante altre donne che, come me, avevano allattato per poco tempo, chi per un motivo chi per un'altro.
Ragazze che avevo conosciuto al corso pre parto che a causa delle ragadi avevano sofferto le pene dell'inferno, colleghe a cui addirittura era arrivata la mastite, amiche che avevano figli così affamati che il loro latte non bastava, addirittura mia suocera mi ha confessato di non essere riuscita a dare neanche una goccia del suo latte a mio marito, eppure potevo ben vedere com'era cresciuto sano e forte.
Insomma, iniziai a capire che la cosa importante era che mio figlio avesse preso, anche se solo per un po', il mio latte e che tutte le sue proprietà gli fossero in qualche modo arrivate.

E volete sapere una cosa? Ho ricominciato a vivere. Le sue poppate diventarono più regolari, il suo sonno più profondo, piangeva molto meno e in un certo senso lo vedevo più soddisfatto e felice. Se quel momento stressava entrambi... perché continuare a star male?

Certo, non vi sto consigliando di gettare la spugna subito ma, se avete delle difficoltà, di tentare fino a che la cosa fa star bene voi e il vostro bambino.

E se anche voi avete avuto un'esperienza simile alla mia, forse potrà aiutarvi la lista dei pro che compilai:
- Posso uscire una sera con mio marito perché mia madre può scaldargli il latte e darglielo al posto mio.
- Posso ricominciare a fare sport (chi allatta molte attività non le può fare).
- Posso mangiare e bere quello che voglio senza preoccuparmi che arrivi a lui.
- Dormiamo tutti di più la notte.
- Abbiamo ritmi più regolari di giorno.
- I momenti insieme sono solo pieni di gioia e serenità.

Vi sembra poco?

A tutte le donne che mi stanno leggendo auguro un allattamento lungo e sereno, ma se nel caso non dovesse essere così, sappiate che non siete sole e che in fondo... non è poi questa gran tragedia.


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